I GIOVEDÌ DEI PAPÀ

 progetto culturale

STORYTELLING RADIOFONICO

REFERENTE DEL PROGETTO PATRIZIA PACE PER ASSOCIAZIONE ELISSA

IN COLLABORAZIONE CON RADIO MUSIC TRENTO

 

INTRODUZIONE

Il progetto si basa sulla presa di coscienza che una separazione è un evento doloroso, triste ed ha un impatto di grande rilevanza per tutta la famiglia: madre, padre, figli. 

Secondo i dati ISTAT 2018 i figli che dovrebbero essere in affido condiviso, effettivamente vengono assegnati alla madre per il 97,2% dei casi. 

La Risoluzione n. 2097 del 2015 del Consiglio d’Europa sancisce il diritto dei bambini di poter trascorrere il 50% del proprio tempo con ciascun genitore, ma nella realtà, il dossier della Caritas 2014 rileva che il 72,7% delle donne separate vede tutti i giorni i propri figli, mentre ci riesce solo il 9.2% degli uomini. La maggior parte dei padri (41.9%) li incontra più volte alla settimana, il 14,2% qualche volta al mese e il 13,9% non li vede da oltre un anno. 

Ma ci sono altri dati allarmanti diffusi dalla Caritas che contribuiscono a definire i padri separati una vera e propria piaga sociale in quanto rappresentano oltre il 46% dei poveri. Devono lasciare la casa e magari continuare a pagarne il mutuo, contemporaneamente pagare l’affitto del nuovo alloggio e le bollette maggiorate perché questo risulta come seconda casa, l’assegno per i figli e quello per la moglie (quando previsto), ma solo l’ultimo è scaricabile dalla dichiarazione dei redditi. secondo il Rapporto Caritas 2014, il 66,1% dei separati, non riesce a provvedere alle spese per i beni di prima necessità ed è costretto  a dividersi in più lavori per riuscire ad arrivare alla fine del mese e mantenere la famiglia. Il 3,1% del totale degli utenti Caritas sono padri separati e divorziati italiani, mentre le madri italiane nella stessa condizione sono il doppio cioè, il 6,7% degli utenti.

MOTIVAZIONE

La mia sensibilità ed il mio essere donna mi hanno spinta ad occuparmi delle donne e dei minori, dei loro diritti e delle loro fragilità. Mi hanno definita femminista, può darsi, ma è la cronaca che ci dice che purtroppo spesso le donne sono ancora la parte di società per certi versi più vulnerabile ed esposta alla violenza di ogni tipo e, in caso di separazione, si trovano in una situazione di fragilità incredibile e come sempre lo scotto emotivo ed economico maggiore lo pagano proprio i figli.

La stanza di Elissa, è un luogo di incontro e di ascolto dove prende forma quel percorso di rete co-costruita a sostegno di chi si trova, in una situazione di vulnerabilità, magari in un particolare momento della propria vita, ed è per questo che l’Associazione Elissa ha l’obbligo morale di sondare ogni aspetto della realtà, anche quello meno apparente o più scomodo.

Una realtà che si presenta come una medaglia, con due facce, quella della madre e quella del padre e noi, da donne e professioniste quali siamo, dobbiamo avere il coraggio di guardare entrambe le facce di questa medaglia. Ed il lato, che spesso sta nell’ombra, ci dice che i figli, nelle separazioni sono spesso considerati merce di scambio, sono ostaggi che pagano caro, troppo caro, in termini emotivi, di qualità di tempo ed economici, il conto dei conflitti genitoriali.

Allora dobbiamo avere il coraggio di scendere in campo a fianco dei bambini e proteggerli concretamente senza mistificazioni o false ideologie. Senza se e senza ma!

E da femminista convinta ho la forte consapevolezza che senza la collaborazione degli uomini, senza un autentico dialogo, senza un percorso che veda gli uomini co-protagonisti, non potrà esserci quell’indispensabile cambiamento culturale che è la base di un rapporto sano e costruttivo tra due persone che hanno messo al mondo un figlio ma che ora che la relazione per vari motivi è terminata, sembrano dimenticare che non è terminato il ruolo e la responsabilità dell’essere genitore.

Soprattutto noi donne abbiamo l’obbligo di pensare ai nostri figli e al loro bene, di prenderci cura di loro e non possiamo pensare di farlo da sole! Men che meno dopo la fine di un rapporto.

Ecco perché è fondamentale dare voce al disagio degli uomini che vivono una separazione. Deve essere un ascolto sincero e propositivo la cui unica finalità è trovare soluzioni che mettano al centro il benessere di tutti ma con particolare riguardo al minore.

La realtà ci dice che spesso i figli ed i padri separati sono i nuovi poveri.

Come possiamo pensare che un padre che vive di stipendio medio di circa 1500 euro al mese possa pagare un affitto, bollette, spesa, ecc e ancora avere qualcosa da dare ai figli?

Come possiamo pensare che un padre che vive ad ore la sua relazione con il figlio sia sempre sereno e felice se non ce la fa ad arrivare a fine mese o se vedere suo figlio è un trattativa estenuane tutte le volte?

Sia ben chiaro non voglio prendere le difese né di una parte né dell’altra, ma ci siamo mai chieste di cosa ha veramente bisogno un padre separato? Cosa prova in cuor suo? Come vede il suo futuro?

Un padre separato spesso è costretto a relazionarsi con quel mondi al femminile che suscita in lui tanti sentimenti contrastanti: pedagogiste, psicologhe, assistenti sociali, insegnanti, tutte pronte a trovare una soluzione ad hoc per lui….ma come possiamo pensare che si fidi di una donna? O semplicemente abbia ancora voglia di parlare con una donna, se vede in lei la fonte di tutti mali?

Ecco io credo che l’Elissa, abbia una responsabilità enorme ed è tutta giocata sulla capacità di aver il coraggio di affrontare queste sfide in un percorso di rete co-costruita nella quale l’uomo abbia un ruolo centrale e gli sia premesso di raccontare la sua storia e i suoi desideri senza essere giudicato.

OBIETTIVI E FINALITÀ DE I GIOVEDÌ DEI PAPA’ - STORY TELLING RADIOFONICO

•      intende dare uno spazio di racconto, incontro e confronto discreto ed anonimo garantito proprio dalla modalità che prevede di intervenire durante la diretta radio di persona o parlare per telefono 

•      durante la trasmissione saranno presenti, a rotazione vari esperti e professionisti coinvolti nell’iter di una separazione al fine di aiutare a ricercare le indagare le maggiori cause del conflitto,

•      attraverso lo storytelling si vogliono approfondire ed eventualmente costruire le best practices “SEPARATI SI, MA NON DAI FIGLI” 

I DESTINATARI DIRETTI E PRIORITARI DEL PROGETTO SONO:

•      padri separati, con e senza figli loro affidati, che vivono in Trentino;

•      figli di genitori separati;

•      madri con e senza figli loro affidati. 

I DESTINATARI INDIRETTI SONO:

•      le famiglie;

•      gli insegnanti;

•      allenatori o più ad ampio raggio che si relazionano con coppie separate;

•      la società civile tutta.

 

TEMI FONDANTI GLI APPROFONDIMENTI:

•      come cambiano i bambini quando i genitori si separano: emozioni e loro manifestazioni,

•      relazioni con i coetanei, con mamma/papà, con il resto della famiglia, con educatori, 

•      strumenti comunicativi, giochi, alimentazione, hobby e tempo libero, ecc

•      atteggiamento o sentimenti dei genitori: rabbia, vendetta, collaborazione, sfida ecc

METODOLOGIA:

·      Programma radiofonico mensile condotto da Patrizia Pace negli studi di Radio Music Trento con interventi di esperti e genitori separati. Replica in streaming.

A partire da OTTOBRE 2019

Trento, 17 ottobre 2019 


Ascolta i podcast de “I giovedì dei papà”